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Gay & Bisex

Amori estivi


di Berto747
26.09.2022    |    1.741    |    2 9.3
"Io lo accolgo alla missionaria, le sue labbra si attaccano alle mie, ci baciamo con una foga mai avuta prima..."
Arrivo a casa di corsa dal lavoro, mi devo fare la doccia e prepararmi perché arriva finalmente Luca.
Luca è un ragazzo che ho conosciuto questa estate, abbiamo avuto dei momenti molto caldi e passionali.
Poi l’estate è finita, ci siamo divisi, io a Bologna e lui a Roma. Ci eravamo scambiati i numeri di telefono, ma, come sempre nelle avventure estive, non avevo speranza di incontrarlo di nuovo. I sogni però si facevano sempre più ricorrenti, e mi svegliavo in piena notte tutto sudato e con le lenzuola bagnate e sporche del mio piacere, dato che mi svegliavo solo dopo essere venuto nel sonno. Poi improvvisamente una telefonata, era Luca che mi annunciava il suo arrivo, doveva venire a Bologna per una fiera, e gli sarebbe piaciuto incontrarmi. Il giorno finalmente è arrivato. Mi faccio una pulizia interna accurata, preparo casa per il suo arrivo , mi vesto con qualcosa di comodo e rapido da togliere. Suona il campanello, è lui. Ho il cuore che batte all’impazzata, gli apro. Quando lo vedo di fronte a me, mi sembra di svenire dall’emozione. Lo faccio entrare e, appena chiusa la porta, mi prende fra le sue braccia, le sue mani si portano intorno alla mia testa, afferrandola e tirandola verso di lui, per un lungo e appassionato bacio. Sento la sua lingua farsi breccia tra le mie labbra, mi esplora la bocca alla ricerca della mia. La trova, si toccano, si intrecciano e si amano. Sono tutto un fremito. Chiudo gli occhi e mi gusto quel bacio, poi improvvisamente si stacca da me, lasciandomi senza sostegno, quasi cado a terra. Apro gli occhi e lo prendo per mano.
“Andiamo in camera da letto”.
Uno fronte all’altro ci spogliamo, e ci stendiamo sul letto. Lui è sdraiato a pancia in su, io mi metto su un fianco alla sua sinistra. Comincio ad accarezzarlo per tutto il corpo, soffermandomi sul suo bel cazzo che risponde molto bene, mostrandosi in tutta la sua virilità Luca è un ragazzo molto dotato, con un bellissimo cazzo di 21 centimetri e anche molto grosso, e lo usa divinamente. Gli accarezzo le palle e risalendo lungo l’asta, la impugno saldamente cominciando una lenta sega. Nel frattempo inizio a baciarlo sul petto, soffermandomi sui capezzoli, che si inturgidiscono sempre di più. Li lecco, li bacio, li succhio e li mordicchio leggermente, tutto questo continuando a masturbarlo molto lentamente. Luca mi fa sentire che gli piace, lamentandosi di piacere, e inturgidendo sempre di più il suo cazzone, che ora è diventato di marmo, e sta facendo fuoriuscire un continuo di liquido trasparente e viscoso. Scendo per baciargli quel bastone, lo bacio sull’asta, poi, con le labbra inumidite e socchiuse, e la lingua che fuoriesce appena, la percorro per tutta la lunghezza, fino alle palle. Volutamente ho lasciato indietro il glande, che però lo accolgo quando ho finito la risalita. Lo faccio scivolare lentamente dentro la mia bocca. Con la lingua gli giro intorno. Mi soffermo sul frenulo, e, quando lo faccio, sento il suo corpo vibrare, e il suo ansimare si fa sempre più persistente. Alzo lo sguardo verso di lui, e incrocio il suo. È estasiato, e mi riversa quel suo liquido saporito, riempendomi tutta la bocca. Gli piace, e il suo sapore è sublime. Alterno leccate al glande e a tutta l’asta. Mi riporto in punta, ormai l’ho fatto attendere abbastanza, e faccio scivolare tutto il suo cazzo dentro la bocca, con le labbra semichiuse. Arriva in gola, ma non mi fermo, e lo prendo ancora, fino quasi a soffocare.Mi ritraggo, soffiando per facilitarne l’uscita. Quando sono quasi sulla punta, ripeto il tragitto, questa volta ancora più a fondo.
“che grandissimo pompinaro che sei!” mi urla estasiato, e questo mi eccita ancora di più. Vuol dire che sto facendo un bel lavoro.
Sento la sua mano che si posiziona sulla mia nuca, mi vuole dare lui il ritmo, ma la afferro e la tolgo. Voglio essere io a guidare il gioco. Di tanto in tanto mi soffermo sul frenulo con la lingua, e poi ricomincio a succhiarlo. Con la mano intanto assecondo il movimento della bocca, e tenendolo saldamente la faccio scorrere lungo l’asta.
“non riesco più a resistere….Vengoooo!!”
Sento il suo cazzo pulsare freneticamente, e il suo primo schizzo mi colpisce in pieno viso. Ne seguono altri, ma questa volta direziono meglio il getto ed entrano dentro la bocca. Luca mi guarda, mentre mi riempie la bocca del suo piacere caldo e denso, e si eccita ancora di più. Alzo lo sguardo e gli faccio vedere il suo sperma raccolto sulla lingua.
“Bravo, adesso bevi tutto troia” mi urla ancora tremolante per l’orgasmo.
Ritraggo la lingua, chiudo la bocca, e bevo tutto quel nettare, saporito, buono, gustoso.
Riapro la bocca e gli faccio vedere la lingua vuota.
Mi rimette il suo cazzo ancora turgido e voglioso in bocca, per darmi le ultimissime gocce di sperma. Le bevo avidamente.
Mi porta vicino a se, e mi dice “ho voglia di scoparti adesso”. Prende il mio viso fra le mani e le sue labbra si incollano alle mie, la sua lingua comincia a esplorarmi l’interno, si intreccia con la mia. Il sapore del suo orgasmo è ancora presente e lo gusta fino in fondo.
Io sono eccitato al massimo, ho il mio cazzo che mi sta pulsando dalla voglia di venire, e lo trasmette al mio ano. Sono tutto un fremito. Luca mi gira su un fianco, afferra le mie natiche, le porta verso di se e le allarga. Con un dito comincia a toccare il mio buchetto. Lo trova aperto e voglioso. Mi piace, ansimo per questo, poi sento la sua mano umida di saliva, che passa sul mio buchetto. La testa del suo pene si appoggia delicatamente sull’ ano lubrificato e voglioso. Cerco di rilassarmi completamente, per prendere quel suo cazzo enorme dentro. La sua punta preme, si fa strada, entra. Le dimensioni sono veramente notevoli, e, anche se sono rilassato, mi sembra come se mi stesse dilaniando.
Urlo “Ahhh! Ahia!”.
Luca si ferma, pensando di farmi male, invece era quel misto di dolore e piacere che mi faceva eccitare ancora di più.
“Non ti fermare, continua, sfondami, mi piace, mi fai urlare di piacere”
Luca riprende e la sua penetrazione si fa continua e perentoria. Sembra quasi non finire più, oltre che largo è anche lungo il suo cazzo. Finalmente lo sento sbattere contro le mie natiche, è arrivato in fondo. La sua punta è entrata in profondità colpendo la prostata. Questo mi ha causato un tale sconvolgimento interno, che mi ha portato a un’ immediato orgasmo, riversando il mio sperma sulle lenzuola. Luca, vedendo la mia sborrata, si è eccitato ancora di più, e ha iniziato a muoversi dentro di me, prima lentamente, poi sempre più forte. Sentivo il suo sbattere sulle mie natiche, la testa del suo pene che mi martoriava a ogni colpo la prostata, e questo mi dava dei continui orgasmi. Ero come una fontana, colavo sperma in continuazione. Gemevo e urlavo a ogni affondo. Si ferma improvvisamente, sfilandosi da me. Mi sdraia a bordo del letto supino. Mi allarga le gambe, alzandole, e scoprendo il mio buchetto ormai allargato. La sua grossa cappella si impunta nuovamente all’entrata del mio ano. Un colpo secco ed è nuovamente dentro di me. Mi prendo le gambe all’altezza del ginocchio, e mi allargo come una cagna in calore.
“prendimi il mio cazzo e segami, mentre mi scopi forte”. Gli urlo incitandolo.
Mi prende il mio cazzo e comincia a masturbarlo con la stessa foga con cui mi sta spaccando il culo. Ormai non capisco più nulla, urlo, lo incito, godo di continuo schizzando sperma ovunque. Luca accelera i suoi colpi, e il suo ansimare si fa sempre più rapido. Sento il suo cazzo, dentro di me, che si ingrossa ancora di più. Poi si ferma urlando come se fosse un animale. Gli schizzi che mi riversa dentro sono talmente potenti che li sento così in profondità da procurarmi un piacere mai avuto. Il calore che mi pervade all’interno è indescrivibile. Rimanendo ancora dentro, si accascia su di me. Io lo accolgo alla missionaria, le sue labbra si attaccano alle mie, ci baciamo con una foga mai avuta prima. Si alza e si sfila da me. Un rivolo di sperma cola lungo la divisione delle chiappe, verso le lenzuola. Ci sdraiamo uno a fianco all’altro, sfiniti. Ci abbracciamo. I nostri corpi nudi si scaldano a vicenda.
Luca mi sussurra “è stata la più bella scopata che abbia mai fatto”, e mi stringe fra le sue braccia. Io sono soddisfatto e mi abbandono al lui.
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